Vai al contenuto

Materiali Impermeabilizzanti

 

Il termine Materiali impermeabilizzanti si può riferire sia a quei materiali usati per proteggere gli elementi edilizi dall’umidità, come ai materiali che impediscono le infiltrazioni di aria nell’edificio, quindi è bene dare un occhiata anche alle specifiche sui Materiali termoisolanti in questo stesso sito.

 

A seconda della funzione che un Materiale impermeabilizzante deve assumere, questi possono essere così suddivisi:

  •     Barriere all’acqua
  •     Barriere al vapore acqueo
  •     Barriere al vento

Prima di tutto,però, dobbiamo aver ben chiara l’importanza dello scambio necessario e imprescindibile tra l’interno di un edificio e l’esterno secondo i principi dell’edilizia ecologica.

Da un edificio totalmente impermeabilizzato, l’umidità contenuta in esso; come il vapore acqueo prodotto dagli abitanti dello stesso attraverso la cottura dei cibi, la respirazione , la differenza di temperatura, deve poter in qualche modo uscire. Se questa umidità non viene asportata tramite ventilazione e penetra nelle pareti, queste formeranno delle muffe molto rapidamente.

Buona regola è quindi limitare gli interventi di impermeabilizzazione allo stretto indispensabile , perché da un edificio totalmente impermeabilizzato l’acqua già in esso contenuta (parliamo anche di elementi edilizi) non può più uscire.

Conviene pertanto come norma principale rivestire le pareti e i soffitti con intonaci permeabili e piastrellare le pareti del bagno e della cucina solo fino all’altezza effettivamente necessaria.

Stai effettuando dei lavori di ristrutturazione per impermeabilizzare il tuo edificio o la tua abitazione? Per il recupero rifiuti che verranno prodotti rivolgiti solo ad aziende di professionisti in grado di smaltire correttamente i materiali e rispettare così l’ambiente!

BARRIERE ALL’ACQUA- GUAINE SINTETICHE

Le Barriere all’umidità più usate sono le guaine sintetiche e bituminose e le varie membrane bituminose.

Le guaine sintetiche sono normalmente di polietilene (PE) o in PVC con uno spessore di 1,2-1,8mm e sono molto resistenti alla pressione del vapore acqueo.

Le guaine sintetiche bituminose vengono usate in uno o più strati per interventi di impermeabilizzazione di superfici orizzontali o con poca inclinazione (solai, tetti piani, tetti verdi).

Le guaine (sintetiche o bituminose) sono utilizzate in posa tramite incollaggio, a caldo o a freddo, ad uno o più strati, utilizzando emulsioni bituminose su sottofondi precedentemente trattati con un primer bituminoso.
È importante posare, ovviamente in caso di costruzioni ex-novo, una striscia di guaina, non incollata, anche sotto il primo filare della muratura per evitare infiltrazioni d’acqua  e futuri interventi di impermeabilizzazione dal basso (umidità di risalita).

 

 

fig.1: guaina bituminosa

 

 

 

 

 

 

 

BARRIERE ALL’ACQUA-MEMBRANE BITUMINOSE

Le membrane bituminose sono invece armature assorbenti come per esempio: cartonfeltro, juta, feltro di vetro, impregnate di bitume , l’edilizia ecologica le considera di minor impatto ambientale delle guaine sintetiche ma meno resistenti al vapore acqueo, per questo sono a volte rivestite da un foglio d’alluminio.

Sui tavolati di legno le membrane bituminose sono spesso fissate in modo meccanico con chiodi speciali.

fig. 2: membrana ardesiata bituminosa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

fig.3: membrana bugnata

 

 

 

 

 

 

 

PANNELLI IMPERMEABILIZZANTI

Tra i cosiddetti pannelli impermeabilizzanti, oggi sul mercato si trovano i più svariati prodotti così definiti,  l’edilizia ecologica ne consiglia uno in particolare, ritenuto a minor impatto ambientale dei corrispettivi materiali bituminosi o sintetici, ed è il cartone ondulato con betonite .

Il comportamento di questo materiale a contatto con l’acqua fa si che la betonite idratandosi si trasforma in gel che si espande fino a 16 volte il suo volume, il cartone ondulato a sua volta si deteriora a contatto con l’acqua e in questo modo il gel aderisce perfettamente a se stesso e alla struttura, dando vita ad una impermeabilizzazione uniforme.

Quando si usa il cartone ondulato con betonite:

Questi pannelli vengono usati a protezione delle strutture in calcestruzzo interrate e impediscono l’infiltrazione delle acque di falda e percolanti.
 fig.4: cartone ondulato con betonite
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BARRIERE AL VENTO E ALL’ACQUA-TELI IN POLIETILENE:

Teli di Polietilene ad alta densità (HDPE) fanno parte delle barriere sia a vento che ad acqua, infatti collocati sulla caldana del tetto  o direttamente sullo strato termoisolante anche dei Tetti verdi, impediscono la penetrazione dell’acqua piovana respinta dal vento.

I Teli (HDPE) sono impermeabili ma permettono la diffusione del vapore, sono resistenti allo strappo, e ignifughi , ossia autoestinguenti a contatto con il fuoco.

 

fig.5: telo in polietilene HDPE armato

 

 

 

 

 

 

BARRIERE ALL’ACQUA-LE EMULSIONI IMPERMEABILIZZANTI

Quando parliamo di emulsioni impermeabilizzanti parliamo soprattutto di emulsioni bituminose, applicabili per spalmatura, sia in pareti verticali che orizzontali e soprattutto sia a caldo che a freddo.

Queste emulsioni impermeabilizzanti vengono usate anche come primer per il successivo incollaggio di guaine o membrane.

Quando si usano le emulsioni impermeabilizzanti:

Oltre appunto alla loro funzione di primer, sotto tegole canadesi , guaine o membrane, se spalmate a più strati sulle pareti esterne dei muri interrati possono costituire una barriera definitiva all’umidità del terreno. Possono venire spalmate anche su legni interrati a protezione del marciume.

Bisogna prestare particolari attenzioni durante la spalmatura delle emulsioni impermeabilizzanti, all’aerosol che da queste si sprigiona, e ad eventuali contatti accidentali con la pelle.

BARRIERE ALL’ACQUA-INTONACI IMPERMEABILIZZANTI

Al giorno d’oggi la tecnologia nel campo degli intonaci impermeabilizzanti ha fatto passi da gigante. Consideriamo però che l’impermeabilizzazione dell’intonaco viene garantita, oltre che con l’ausilio di particolari leganti e additivi, dalla granulometria dei componenti, dove gli additivi in realtà hanno la sola funzione di rinforzarne l’effetto.
Secondo l’edilizia ecologica però, prima di usare additivi sintetici, per ottenere un intonaco impermeabilizzante, dobbiamo considerare che: un comune intonaco, composto da 3-4 parti vol. di sabbia e 1 parte vol. di cemento, applicato sopra un sottofondo minerale sano, è di per se già impermeabile e lo diventa completamente quando ci viene spalmata sopra una ulteriore mano di boiacca di cemento che sigilla i pori e eventuali fessure.

BARRIERE AL VENTO E AL VAPORE ACQUEO – CARTE E CARTONI

Avendo necessità di una barriera al vapore acqueo, le carte oleate e i cartoni,ovviamente sono considerate meno resistenti, ma abbastanza impermeabili da proteggere dall’umidità i materiali termoisolanti che a loro volta hanno il compito di proteggere.

Le carte e i cartoni per l’edilizia vengono pertanto definiti come “freni al vapore” e impiegate anche come “ barriere al vento” e  sicuramente l’edilizia ecologica le vede più di buon grado , rispetto ai materiali bituminosi e sintetici.

Quando costruiamo una casa in legno, sappiamo bene quanto le carte e i cartoni siano indispensabili come “barriere al vento”, l’aria che entrerebbe da tutti i giunti e fessure di una struttura in legno, sarebbe difficile fermarla altrimenti.

Molte Carte oleate, comuni barriere al vapore, sono utilizzate anche come barriere al vento, ma nel caso non servisse effettivamente una barriera al vapore, si possono utilizzare tranquillamente le diverse Carte Kraft.

Le qualità di una buona Carta o Cartone per l’edilizia:

  •    Deve essere resistente allo strappo e alla lacerazione
  •     Mantenere la loro forma anche sotto le più differenti pressioni atmosferiche
  •     Non devono essere bucate, in quanto, dopo di ciò non assolvono più alla loro funzione.

Carta Kraft

La carta kraft, è una carta molto resistente allo strappo, da utilizzare come barriera al vento, coperta in seguito da materiali sciolti o granulosi, ma solamente in luoghi asciutti perché non resiste all’umidità.

Carta Oleata

La carta oleata o il teflon (più caro), si usa come copertura del materiale termoisolante prima di fare la gettata del massetto galleggiante.

I fogli di carta oleata devono essere applicati  a giunti sfalsati per evitare che la malta più liquida penetri sul materiale isolante che sta ricoprendo.
 fig.6: carta kraft

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                  fig.7: carta oleata

CARTA DA BARRIERA AL VENTO

La carta da barriera al vento consiste in due fogli di carta speciale impregnata e un feltro di vetro intermedio ( a sandwich) , le sue qualità sono:
•    Molto resistente allo strappo
•    Buona permeabilità al vapore acqueo
Si applica nelle costruzioni di legno a telaio dietro il rivestimento esterno e sul tetto.

CARTA DA FRENO AL VAPORE

La carta usata come: “freno al vapore” è composta da due fogli di carta kraft armati con fibre di sisal, per aumentarne la resistenza allo strappo e un sottile strato di bitume intermedio.

Non contiene metallo, viene collocata incollando i giunti con un nastro di gomma sintetica ( gomma butilica) molto durevole.

Attenzione ad usare il nastro giusto! Perché i nastri di gomma butilica, meno cari ma usati normalmente per imballaggi non durano quanto quelli specialmente preparati per la funzione.

TELI DA FRENO A VAPORE

I teli cosiddetti da “freno a vapore” , sono grandi teli in polietilene ad alta densità (HDPE) che, pur essendo impermeabili permettono la diffusione del vapore, vengono posti direttamente sullo strato di materiale termoisolante o sulla caldana del tetto in modo da evitare il penetrare dell’acqua piovana respinta dal vento.

Qualità importanti nei teli di freno a vapore:

  •     Molto resistenti allo strappo
  •     Autoestinguenti in caso di fuoco

Tutte le carte oleate o no, e i cartoni devono essere applicati con giunti sfalsati, e incollati usando nastri adesivi. Devono inoltre essere applicati usando molta attenzione, non bisogna correre il rischio di forarli.

Non sono adatti quindi per l’applicazione di tegole dove si prevede l’uso si sistemi fissanti meccanici, quali chiodi speciali, normali etc.

Conclusioni:

Di giorno in giorno l’elenco dei nuovi materiali e tecnologie impermeabilizzanti o di sistemi termoisolanti si allunga sempre più di nuovi prodotti. Di molti di questi, l’edilizia ecologica non ha avuto ancora il tempo di poterne valutare gli impatti ambientali e sulla salute umana, così come la loro effettiva durata nel tempo.

Ci possiamo quindi solamente affidare, per una valutazione obiettiva, alla professionalità degli esperti del settore edile, gli unici non essere particolarmente coinvolti economicamente ad un guadagno diretto sul prodotto: I muratori, gli esperti in tetti, i fabbri, i falegnami, insomma quelli che effettivamente interagiscono con il nuovo materiale impermeabilizzante  e che umilmente ci raccontano la loro esperienza quotidiana, la quale in fin dei conti si basa sempre sulla soddisfazione o meno del loro cliente finale.

Cerchiamo quindi di ascoltarli. Questo è quello che www.faidanoi.it  si propone di fare, potervi mettere in comunicazione con loro liberamente, fornendovi però allo stesso tempo le basi conoscitive sui materiali fino a questo momento usati e ben conosciuti dalle più qualificate ditte di ristrutturazioni, per poterne parlare con cognizione di causa.

Se il libero web è informazione consapevole, noi cerchiamo di fornirvela.

Chiama
Whatsapp