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I Derivati del Legno

 

Affrontiamo adesso l’argomento, di sicuro interesse per falegnami e carpentieri, dei più comuni derivati del legno.

Sono questi, materiali sui quali la ricerca su nuovi prodotti edilizi é sempre un passo avanti, primo perché molti sono materiali di riciclo e, dovuto alla preziosità e al continuo aumento di richiesta di legno massiccio , quando confrontati, sono materiali decisamente con un costo contenuto che comunque, forniscono al cliente i vantaggi e la bellezza della materia prima tanto ricercata e altre prerogative non da poco come ad esempio:

  •     L’ampia possibilità delle più svariate dimensioni
  •     Una forma migliore e più stabile
  •     Non si é condizionati dalla direzione del legno
  •     Non si deforma facilmente e non produce cretti (fenditure, crepe)

I Derivati del legno sono prodotti spezzettando e ricomponendo di alcuna forma, normalmente con l’aggiunta di un collante, lo stesso legno. In edilizia e in falegnameria esiste una vasta gamma di prodotti quali :

  •     Paniforti
  •     Pannelli multistrato
  •     Compensati
  •     Pannelli truciolari
  •     Pannelli in fibre di legno

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I COMPENSATI

Il compensato si trova in commercio sotto forma di pannelli, ed è composto da almeno tre strati di fogli di legno tranciati (piallacci), che vengono incollati tra loro a fibratura incrociata, per evitare la deformazione.

All’interno sono usati legni di minor pregio tipo il pioppo e come impiallacciatura alle volte, legni più pregiati.

I compensati si trovano disponibili fino ad uno spessore di 13 mm, ma gli spessori più usati dai falegnami sono quelli di 4 o 5 mm. (vedi fig. 1)

Consiglio al falegname:
L’incollaggio dei compensati viene fatto soprattutto con resine sintetiche , mentre nel caso dovreste usarlo in esterni, é meglio che vi procuriate compensati incollati con resine fenoliche le quali sono decisamente più resistenti all’acqua.

PANIFORTI

I paniforti sono pannelli costituiti da due fogli di compensato con nel mezzo, listelli di legno massello  (abete rosso, pioppo). Questi hanno uno spessore complessivo, una volta incollati, che varia tra i 12 e i 40 mm. (vedi fig.1)

PANNELLI MULTISTRATO

I pannelli multistrato sono molto usati in falegnameria in quanto hanno un ottima resistenza, essi sono composti da 3 o 5 strati di tavole sottili di legno massiccio (abete, pino, rovere, ontano) incollate sempre a fibratura incrociata.

Il falegname sa che questi sono i pannelli che più assomigliano esteriormente al legno massello, anche se non sono molto duttili nella lavorazione, e hanno uno spessore che varia tra i 12 e i 30 mm.


Fig.1  I derivati del legno più comuni

 

PANNELLI DI FIBRE DI LEGNO

La materia di partenza per la costruzione dei pannelli in fibre viene ottenuta attraverso un processo di separazione attraverso agenti chimici e meccanici che si chiama defibrazione del legno, in questo, come in molti altri casi, vengono usati gli scarti del legno.

Nei pannelli di fibre di legno non vengono usati collanti, vengono semplicemente pressate le fibre. A seconda della pressione esercitata cambia la durezza ottenuta.

I pannelli in fibre di legno possono essere: morbidi, semiduri e duri e sono principalmente impiegati in falegnameria ma anche nella costruzione di Solai e tetti.
Vediamo qui sotto nella tabella le caratteristiche di impiego:

Tipo di pannello Spessore mm Densità kg/m3 Impiego
Pannelli morbidi 8-20 160-250 termo-fono isolamento
Pannelli semiduri 350-800 falegnameria
Pannelli duri 3-20 800 rifiniture, falegnameria

 

 

 

PANNELLI TRUCIOLARI

Anche questo tipo di pannelli sono tra i più usati in falegnameria e nell’industria dei mobili, sono ottenuti da trucioli di legno (60%) sminuzzati finemente, impastati con un legante(40%) e pressati a caldo.

I leganti più comuni sono le resine fenoliche, melamminiche e ureiche, ma esistono anche pannelli legati con cemento, gesso e la stessa lignina che è contenuta nelle fibre, sicuramente più accettabili dal punto di vista della Bioedilizia. Lo spessore dei pannelli varia tra i 6 e i 50 mm.

I pannelli che contengono le resine fenoliche e melamminiche emettono però anche formaldeide (vedi : Come evitare le emissioni dannose ) che è una delle fonti più diffuse di inquinamento indoor (interno agli edifici) e anche questi sono considerati nella Bioedilizia come poco sostenibili dal punto di vista ecologico , sarebbe meglio perciò usare pannelli i cui trucioli siano legati con cemento Portland o con gesso.

 

Fig.2 Pannelli truciolari

MDF (Medium Density)

Tra i pannelli a densità media troviamo anche il famoso MDF (medium density), che ha il vantaggio dell’omogeneità e cosa importante per il falegname che lo lavora, permette qualsiasi lavorazione meccanica: taglio, pantografatura e bordatura.

Altri fattori positivi sono: il prezzo, sicuramente è meno caro del legno; la buona resistenza, la flessibilità e la facilità con la quale si pittura.

Gli svantaggi dell’MDF però sono principalmente tre:

  1.     A parità di densità è più pesante del legno a causa delle resine usate.
  2.     Se non è ben impermeabilizzato, all’esterno si gonfia e si espande irregolarmente
  3.     Contiene molta formaldeide quindi attenzione, specialmente per chi lo lavora : usare la mascherina

Anche l’MDF rivestito di laminato plastico (melammina mdf) è causa di notevole inquinamento indoor, esso è rivestito con una resina melamminica che può avere l’apparenza della formica o del legno.

Importante!  Proteggervi soprattutto durante la fase di lavorazione, solo per dirne una: un buon falegname è prezioso, ricordatevene!



Fig.3 Mdf                                                                          Fig.4 melammina MDF

 

PANNELLI LEGATI CON CEMENTO

Torniamo quindi ai pannelli legati con cemento, sicuramente meno inquinanti, e smaltibili in discariche comuni.  Sono materiali a base di trucioli di legno o altre fibre vegetali (ad es. canapa, lino, lana di legno ) e leganti minerali quali appunto il cemento Portland.

I pannelli di particelle legati con cemento sono fabbricati in un unico strato con granulometria omogenea oppure in più strati, in un sovrapporsi di altri materiali, come i pannelli di espanso rigido o sughero con i quali si ottiene un effetto finale più fono isolante e termoisolante.

Sono usati per muri divisori e per rivestimenti portanti e di irrigidimento. Sono molto resistenti alle intemperie, gelo, insetti e funghi. La loro resistenza al fuoco è anche ottima, e con il passare del tempo praticamente si pietrificano, dando al materiale in questione una durata praticamente “illimitata”. Il loro aspetto esterno è normalmente grigio.

 

 

Fig.5 Pannello di fibra legato con cemento

 

 

 

 

 

 

LVL (Laminate Veneer Lumber) LSL (Laminated Strand Lumber) o INTRALLAM, LEGNO LAMELLARE.

l‘LVL o Laminate Veneer Lumber (legno impiallacciato laminato) è abbastanza resistente alle intemperie perché completamente intriso di colla resistente all’acqua, anche se deve comunque esserne evitata l’esposizione diretta.

I pannelli  LVL con i trucioli orientati nella direzione longitudinale del pannello sono adatti come travi di solai e tetti . Quando invece parte dei trucioli è orientata anche in senso trasversale riacquista le proprietà meccaniche dei pannelli e viene usato in lastre, per pareti, tetti e solai.

Viene anche chiamato LSL o Laminated Strand Lumber ( letteralmente:legno laminato scomposto)o Intrallam nella sua versione a pannello e possiede anche un’elevata resistenza alla flessione.


Fig.6 Travi di legno lamellare LVL

 

 

 

 

 

 

 

L’OSB (Oriented Strand Board)

La prima volta che ho visto in una falegnameria questo materiale sono rimasta colpita dalla sua bella apparenza oltre che dal il suo ottimo rapporto prezzo/qualitá.

Il Pannello a scaglie orientate o OSB (Oriented Strand Board), è costituito da strati non ben definiti di scaglie di legno, nella parte più esterna queste scaglie vengono orientate parallelamente ad uno dei due lati per renderlo più resistente in quella direzione.

Quando di buona fattura, è abbastanza flessibile, ma quando viene usato come materiale di rivestimento, io personalmente ne feci realizzare dei tavoli per un ristorante in Brasile, bisogna rifinirlo con fissativi particolari (varie mani di flatting) perché alla lunga non lasci piccole schegge tra le mani di chi lo usa.

 

 

Fig.7 L’affascinante effetto visivo di un pannello di OSB

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa breve panoramica non potrà sicuramente soddisfare tutti i patiti della falegnameria e i lavoratori dell’edilizia che quotidianamente lavorano con i derivati del legno, aspettiamo quindi anche i vostri suggerimenti, le vostre esperienze come personale specializzato e non, perché veramente è così affascinante scoprire giorno dopo giorno che l’inventiva umana non ha limiti nel cercare di rendere la nostra vita più confortevole e sicura, le nostre case calde e accoglienti, e se a volte escono fuori dall’immaginario dei prodotti magari non totalmente ecocompatibili, sono sicura che saremo sempre pronti a migliorarli in un prossimo futuro.

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