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L’elemento architettonico forse più significativo di tutto l’edificio molto spesso è proprio il Tetto. Con al sua caratteristica forma conferisce l’anima alla vostra casa. “Avere un tetto sulla nostra testa”, rappresenta per il nostro inconscio fin dalla notte dei tempi, protezione dai pericoli della vita.

In realtà essendo la parte più esposta dell’edificio con la funzione di proteggerci dalle intemperie; pioggia,neve, vento, freddo e caldo e rumore, dovrebbe essere per l’appunto il più semplice possibile, perché qualsiasi interruzione sulla sua superficie (lucernari, terrazze, balconi, comignoli etc.) costituirà sempre un punto debole nella struttura che, se non viene realizzato con attenzione e da una ditta di costruzioni specializzata darà luogo in breve tempo a danni e guasti.

Qui sotto possiamo vedere le tre forme classiche del tetto alle quali possiamo fare riferimento al momento della progettazione della casa con il nostro architetto e con la ditta di costruzioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

Particolare attenzione richiede invece l’eventuale progettazione di un Tetto piano o di un Tetto verde (ossia erborizzato).

L’inclinazione dei tetti varia normalmente tra i 18° e i 22°. Questo vuole dire che d’estate il sole colpisce in pieno le falde del tetto esposte a Sud ( stiamo parlando dell’Emisfero Nord, dove noi ci troviamo ovviamente) e che gli elementi che costituiscono il tetto sono sottoposti a variazioni di temperatura estreme.

Molto importante perciò è costruire Tetti isolati termicamente. La ditta di costruzioni che sta lavorando per voi saprà sicuramente consigliarvi il giusto materiale termoisolante, ma è sempre bene mantenersi informati specialmente per quello che riguarda il punto di vista dell’edilizia ecologica.

In grandi linee esistono due modi concettuali di costruire la parte superiore di una casa, e di conseguenza il tetto:

  1.     Il tetto caldo, coibentato tecnicamente all’esterno.
  2.     Il tetto freddo, dove l’isolamento rimane sopra l’ultimo solaio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il tetto freddo, è quello che troverete più spesso se vi dovrete occupare della ristrutturazione di una casa antica.

In realtà al giorno d’oggi, dato che esistono nuovi materiali veramente efficienti per la coibentazione, non è più usato, e oltretutto spreca uno spazio abitativo sempre più prezioso.

TETTO VENTILATO

Esiste un altro modo di concepire un Tetto, ed è la predisposizione per un Tetto ventilato.

Questo sistema evita che i materiali termoisolanti sintetici quali il polistirolo o il poliuretano che, in condizioni di elevate temperature cominciano a “rammollirsi”, si rovinino e alterino le loro proprietà termoisolanti.

Si deve creare quindi, la possibilità di una corrente d’aria che possa circolare tra lo strato termoisolante e il manto, questa affluirà dalla parte della gronda e uscirà fuori al colmo.

La ventilazione del tetto si ottiene di solito attraverso una doppia listellatura sulla quale poi vengono posate le tegole (il manto) ma, oggi in commercio esistono anche pannelli sagomati termoisolanti (di sughero o polistirolo) dotati loro stessi di distanziatori sui quali poi poseranno le tegole (vedi fig.3).

Attraverso questo schema possiamo capire più semplicemente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TETTI TRADIZIONALI ANTICHI, COME CONSOLIDARLI E COIBENTARLI

Il tetto tradizionale, con il legno e il pianellato, ha una struttura composta più o meno come i solai: una grossa orditura di legno e una secondaria più piccola, sulla quale vengono stese le pianelle, ricoperte poi da uno strato di intonaco e finalmente il “manto” composto da embrici e coppi (vedi laterizi).

Le travi principali (travatura grande) sono fissate nei muri trasversali della costruzione, oppure posano su le cosiddette capriate, ossia travi orizzontali a sostegno del peso.

fig 1: Tetto tradizionale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

fig. 2: Tetto tradizionale coibentato e ventilato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per la ristrutturazione di un tetto del tipo tradizionale, è importante pensare anche ad un efficiente isolamento termico e se possibile anche ad un Tetto ventilato. Per esempi di tetti ben strutturati, guarda l’approfondimento: rifacimento tetti Dgeco.

Una semplice coibentazione del tetto tradizionale si realizza di solito (consultate anche la ditta di ristrutturazioni che farà il lavoro), collocando due strati di pannelli termoisolanti posati a giunti sfalsati sul pianellato . Per dar vita ad un tetto ventilato in questo caso l’edilizia ecologica vi raccomanda la collocazione dei pannelli di sughero pre-sagomati, invece di una doppia listellatura in legno che tra l’altro dovrebbe poi essere inchiodata, con evidenti difficoltà, attraversando il pianellato sui legni sottostanti.

 

fig 3: Pannello presagomato in sughero

 

 

 

 

 

 

 

Nella figura 2 in alto, vediamo come si può coibentare e ventilare un tetto tradizionale con pianelle o travi di legno a vista, come dicevamo però, nel caso volessimo usare il pannello presagomato di sughero (fig.3) la ditta di ristrutturazioni metterà direttamente a contatto con le travi o le pianelle il pannello di polietilene, sopra di questo il sughero presagomato, e infine il manto di tegole, evitando così  listellatura e controlistellatura e guaina di bitume.

Questo tipo di tetto garantisce sicuramente un buon isolamento termico ma rimane comunque molto leggero per avere buone prestazioni fono isolanti.

TETTO IN CEMENTO E LATERIZI

Al giorno d’oggi la maggior parte dei tetti è realizzata in cemento e laterizi, allo stesso modo dei solai usando le pignatte e travi di calcestruzzo.

Sulla parte superiore viene gettata, sopra l’intonaco una soletta di calcestruzzo armata di rete elettrosaldata, a sua volta su questa soletta si stende lo strato di materiale termoisolante e infine il manto di laterizi.

fig. 4: Tetto comune in cemento e laterizi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TETTO CON TERMO ISOLAMENTO ECOLOGICO A DOPPIA VENTILAZIONE

I materiali termoisolanti usati per la coibentazione di questo tetto sono caldamente approvati dall’edilizia ecologica, tutti di origine vegetale, con eccezione del teflon il quale può essere sostituito con fogli di carta oleata, così come i fiocchi di cellulosa , se più facilmente reperibili, possono essere sostituiti con materassini in fibra di cocco.

 

fig.5: Tetto a doppia ventilazione con isolamento intermedio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel caso di questo tetto la barriera al vento è fornita dalla carta kraft, mentre l’appesantimento dal doppio tavolato. In questo modo si possono aumentare le proprietà fono isolanti del tetto.

 

fig.6: Tetto a doppia ventilazione rifinito con pannelli di cartongesso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un ulteriore appesantimento e rifinitura si può ottenere come possiamo vedere qui sopra nella fig.6 addizionando pannelli di cartongesso.

Conclusioni

Esistono molti modi per ristrutturare o costruire un tetto, dipendendo dalle esigenze estetiche e ambientali ma dato che, come dicevamo prima, il Tetto è l’essenza della nostra casa, siamo sicuri che la cosa migliore sarà consultare la ditta di costruzioni o ristrutturazioni di vostra fiducia e il loro architetto.

In questo articolo speriamo comunque di avervi fornito qualche strumento in più per capire la struttura di un tetto e la possibilità di usare materiali compatibili con l’edilizia ecologica.

Vi invitiamo inoltre a seguirci in un successivo argomento molto affascinante e di attualità:

 I Tetti verdi

Quei tetti alberati e fioriti che farebbero della nostra città un ambiente più sano e sicuramente più bello in cui vivere. Oltretutto è molto importante per conoscere i passi necessari alle ristrutturazioni o costruzioni delle nostre terrazze, dei nostri giardini, sottoposti sempre di più a forti e incessanti piogge o a siccità spaventose.

Per il momento però voglio solo incuriosirvi con la foto di questo meraviglioso, a mio vedere, progetto dell’architetto Stefano Boeri per la città di Milano 2015.

 

Link utili:

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